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Fonds Lavori Pubblici - Piante topografiche e progettiCon Regio Decreto 10 agosto 1824 Ferdinando I, persuaso che la ricostruzione delle strade regie rotabili sarebbe stata di somma utilità al commercio interno ed esterno, creò nei domini oltre il Faro un ufficio autonomo il quale, alle dipendenze dirette del Luogotenente Generale, avrebbe avuto il compito di provvedere alla costruzione e alla manutenzione dei porti e delle strade regie destinate a collegare Palermo a Messina, Catania, Agrigento, Siracusa e Trapani. Tale ufficio prese il nome di Soprintendenza Generale di Strade e Ponti affidata ad un Soprintendente Generale il quale ebbe gerarchicamente subordinati un Ispettore, un Ingegnere Capo e quattro Architetti, due di prima e due di seconda classe. I progetti venivano redatti da uno dei quattro architetti, passati, quindi, all'esame dell'Ingegnere Capo, del Soprintendente e dell'Ispettore ed infine alla definitiva approvazione del Luogotenente Generale. Il decreto fissò, altresì, la larghezza massima delle strade regie in palmi 46. Con decreto 9 luglio 1839 la carica di Soprintendente Generale di Strade e Ponti nei domini al di là del Faro fu abolita rimanendo incaricato del servizio in Sicilia un Sotto-Direttore dipendente dalla Direzione Generale di Ponti e Strade, Acque e Foreste e della Caccia in Napoli. Il 7 febbraio 1850 “volendosi riordinare con metodo semplice e spedito il servizio dei pubblici lavori e delle acque e foreste nei reali domini oltre il Faro” si istituì in Palermo, sotto la dipendenza del Ministero di Stato presso il Luogotenente Generale, una commissione denominata dei Pubblici Lavori e delle Acque e Foreste con l'incarico precipuo di dar pareri su tutti i progetti di pubbliche opere, sulle questioni dette di arte e sui regolamenti disciplinari per il servizio degli ingegneri delle pubbliche opere e degli agenti forestali.