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Organizational Unit Comitato di Liberazione Nazionale - CLN in SiciliaIl Comitato di liberazione nazionale in Sicilia si costituì tra la fine del 1943 e l'inizio del 1944 in corrispondenza con lo sbarco degli Alleati sulle coste di Gela (10 luglio 1943): è dello stesso luglio del 1943 il primo volantino del Comitato per la Sicilia del fronte unico per la libertà, antesignano del CLN. La nuova denominazione comparve infatti per la prima volta in un documento datato 4 febbraio 1944. Ebbe il compito di ripristinare le libertà democratiche annullate dal fascismo, dando impulso alla ripresa della vita civile, e contrastare l'attività di coloro che erano favorevoli al separatismo dalla penisola. Il movimento, capeggiato dal democratico liberale Andrea Finocchiaro Aprile, e da altri esponenti politici, come il socialista Antonio Canepa, fondatore dell'Esercito volontario per l'indipendenza della Sicilia (EVIS), e il democratico-sociale Giovanni Guarino Amella, registrò la partecipazione anche di alcuni grandi proprietari terrieri, di estrazione aristocratico-borghese, ed ebbe l'appoggio della mafia. Al suo nascere il CLN siciliano fu rappresentato da sei partiti antifascisti: Partito d'azione, Partito comunista italiano, Partito socialista italiano, Democrazia cristiana, Partito democratico del lavoro, Partito liberale italiano. La loro azione si svolse nel contrastare il rischio della scissione, proponendo l'autonomismo amministrativo regionale. Con decreto legge 18 marzo 1944 venne istituito l'Alto commissario per la Sicilia che radunava in sé le attribuzioni delle amministrazioni centrali dello Stato. Il passo successivo fu l'istituzione della Consulta regionale Sicilia presso l'Alto commissariato, della quale fecero parte anche i rappresentanti dei partiti aderenti al CLN: si avviava così il processo verso l'autonomismo regionale. Il CLN fu il centro esclusivo di riorganizzazione della vita politico-amministrativa dell'Isola. Parallelamente si costituì un Comitato di liberazione regionale con sede a Palermo che si occupò di promuovere comitati di liberazione dei capoluoghi di provincia, ma anche di molti comuni. La circolare del Comitato di liberazione nazionale centrale di Roma del 26 luglio 1946 deliberava lo scioglimento dei comitati di liberazione.Organizational Unit Commissione centrale per la riforma della circoscrizione territoriale della SiciliaCon regio decreto del 12 febbraio 1855, il quale stabiliva: «la Commissione Centrale si adunerà nell’Ufficio della Direzione di Statistica dove saranno conservate le carte di corrispondenza, ed i lavori che ne saranno il risultato», la Commissione era stata ricostituita e, assistita dallo stesso segretario della Direzione centrale, cominciava a conservare i prodotti dei suoi lavori in un archivio separato, custodito negli stessi locali dell’ufficio statistico. La documentazione che veniva a sedimentarsi era quella prodotta dalla stessa Commissione centrale (verbali delle sedute, corrispondenza, provvedimenti più un registro di protocollo) oltre a quella (di analoga tipologia) che le veniva regolarmente trasmessa dalle Commissioni provinciali. La Commissione raccolse ‒ oltre alla carte relative agli anni della sua attività, cioè dal 1855 al 1860 – anche una parte della documentazione appartenente alla precedente commissione istituita a Palermo nel 1829. Tra queste carte si segnala la presenza di numerosi estratti di deliberazioni decurionali, memorie o suppliche presentate alle commissioni per chiedere la separazione o l’aggregazione di comuni, borghi, frazioni ed ex feudi o ancora per le controversie per questioni legate ai confini e l’assegnazione di parti di territorio. Le carte prodotte dalla Commissione centrale per la riforma delle circoscrizioni territoriali della Sicilia negli anni 1829-1860, sono in seguito confluite nell’archivio della Direzione centrale di statistica, fino a diventare parte integrante del com-plesso documentario, diventato così un archivio aggregato costituito dalle carte di questi due soggetti istituzionali.Organizational Unit Organizational Unit