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[1819.02.25] Sull'esito della missione antiquaria di Placido Lombardo e sulle proposte avanzate dal Luogotenente per le antichità siciliane
Type
Unità documentaria
Date Issued
February 25, 1819
Shelfmark
Ministero e Real Segreteria di Stato presso il Luogotenente Generale, Ripartimento Interno, b. 2, cc. 143-146
Description
Doc., cc. 6
Content
Minuta di nota del Luogotenente Generale al Ministero dell'Interno in Napoli, con cui trasmette la relazione conclusiva della missione affidata a D. Placido Lombardo, da cui emergono l’inutilità di trattare l’acquisto del monetario Astuto per l’eccessiva pretesa del proprietario, il valore degli scavi del barone Iudica a Palazzolo, l’urgenza di interventi per la tutela delle antichità siracusane, la necessità di un’amministrazione unificata del patrimonio antiquario isolano, la proposta di creare a Palermo un museo pubblico ispirato al modello borbonico di Napoli, elogiando infine Lombardo per la competenza e lo zelo dimostrati
Physical Type
Foglio
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Rights Note
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Trascrizione:
"Eccellenza.
Per continuazione de' rapporti de' 7 dello scorso dicembre e de 15 del [...] presento a V.E. nella relazione e nei fogli qui acchiusi i risultati della commissione da me data a D. Placido Lombardo per riguardo alle antichità di Sicilia. La prego di sottoporre alla sovrana intelligenza di S.M. le seguenti cose notabili.
1. Non è conveniente l'insistere per l'acquisto del monetario di Astuto. La spedizione di Lombardo ebbe soltanto per oggetto il conoscerlo, l'apprezzarlo, e il vedere se fosse stato possibile l'averlo a condizioni vantaggiose. La pretenzione del proprietario è così strana, che non ammette trattative.
2. Gli scavi del barone Iudica di Palazzolo meritano di essere protetti. Quel suolo, sotto di cui si asconde un'antica città, può somministrare de' monumenti molto preziosi.
3. Meritano più d'ogni altra cosa gli aiuti del Governo le antichità siracusane. Questo mome, che ci fa tanto onore, e questi avanzi, che tanto ci ricordano la nostra antica grandezza, sono stati finora pessimamente trattati. Io ho scritto all'Intendente che si unisca col custode Landolina, e mi proponga le provvidenze opportune.
4. In generale i monumenti di belle arti, e di antichità in Sicilia sono degni della stesse benefica protezione di S.M. che li ha messi in tanto lustro nelle sue province del continente. Per effetto del nuovo sistema gl'Intendenti dovrebbero averne la cura nelle valli loro soggette ma questo ramo è così [...] per se stesso, e così [...] di unità di direzione, che [...] anche una soprintendenza propria [...] alla quale si centri tutto, e dalla quale tutto s'indirizzi con disegno uniforme. Io [...] S.M. [...] quanto la rassegna di quest'oggetti con mio rapporto de' 26 del passato novembre presentando il progetto generale della Commissione d'Istruzione Pubblica.
5. L'Istituzione di un museo pubblico in Palermo sarebbe uno degli stabilimenti più utili, e più onorevoli, per questa parte del Regno. Le opere di belle arti de' vari secoli formano in qualche modo l'archivio più importante della storia e della cultura. Nulla è più desiderabile che la conservazione e l'esposizione al pubblico di quelle che si possono radunare sotto gli occhi del Governo. S.M. ha gettato da gran tempo le fondamenta di questo ben disegno, ordinando in varie epoche che fossero conservate nell'edifizio dell'Università degli Studi di Palermo le lapidi con iscrizioni greche, ch'erano in Taormina, le lapidi dell'antica città di Acri trovate dal barone Iudica, e i monumenti scavati nella marina di Tindaro. Ed ultimamente con rescritto de' 15 dello scorso dicembre ha ordinato che si facesse l'acquisto delle due statue antiche ritrovate nelle medesime rovine di Tindaro dal fu Roberto Fagan. Il luogo, e i mezzi sarebbero facilissimi. Essi dovrebbero consistere nell'applicazione alle nostre circostanze di ciò che fu fatto da S.M. col r. decreto de' 22 febbraio 1816, per l'instituzione del Museo Borbonico di Napoli.
[...]
Io non parlo della generosità di S.M., che potrebbe onorare questo museo di qualche sorta de' preziosissimi monumenti di proprietà sua colle medesime condizioni colle quali nel detto regio decreto del 1816 ne arricchì il Museo di Napoli. Sarebbe questo un beneficio dipendente soltanto dalla sua spontanea liberalità.
Io non parlo della coazione contro la proprietà privata per raccogliere. [...] ciò, che con pieno diritti si possiede dai particolari dell'Isola, ma la facilità di scavare oggetti non ancora occupati da nessuno, l'industria di persuadere i possessori, l'esibizione di compre, e di permute vantaggiose, l'autorità tutoria, che ha il Governo sui Comuni, e sugli altri corpi morali, l'applicazione discreta del principio generale, che i [...] avanzi delle nostre antichità appartengono più allo studio, che alla circolazione del privato dominio, saranno mezzi tali che ben maneggiati potranno agevolmente rendere insigne il nostro museo.
6. Finalmente ci do questa lode a D. Placido Lombardo. Egli ha eseguito questa mia commissione con molta perizia, e disinteresse. Essere un braccio utile in queste vie, e merita [...].
Febbraio 25 1819".
"Eccellenza.
Per continuazione de' rapporti de' 7 dello scorso dicembre e de 15 del [...] presento a V.E. nella relazione e nei fogli qui acchiusi i risultati della commissione da me data a D. Placido Lombardo per riguardo alle antichità di Sicilia. La prego di sottoporre alla sovrana intelligenza di S.M. le seguenti cose notabili.
1. Non è conveniente l'insistere per l'acquisto del monetario di Astuto. La spedizione di Lombardo ebbe soltanto per oggetto il conoscerlo, l'apprezzarlo, e il vedere se fosse stato possibile l'averlo a condizioni vantaggiose. La pretenzione del proprietario è così strana, che non ammette trattative.
2. Gli scavi del barone Iudica di Palazzolo meritano di essere protetti. Quel suolo, sotto di cui si asconde un'antica città, può somministrare de' monumenti molto preziosi.
3. Meritano più d'ogni altra cosa gli aiuti del Governo le antichità siracusane. Questo mome, che ci fa tanto onore, e questi avanzi, che tanto ci ricordano la nostra antica grandezza, sono stati finora pessimamente trattati. Io ho scritto all'Intendente che si unisca col custode Landolina, e mi proponga le provvidenze opportune.
4. In generale i monumenti di belle arti, e di antichità in Sicilia sono degni della stesse benefica protezione di S.M. che li ha messi in tanto lustro nelle sue province del continente. Per effetto del nuovo sistema gl'Intendenti dovrebbero averne la cura nelle valli loro soggette ma questo ramo è così [...] per se stesso, e così [...] di unità di direzione, che [...] anche una soprintendenza propria [...] alla quale si centri tutto, e dalla quale tutto s'indirizzi con disegno uniforme. Io [...] S.M. [...] quanto la rassegna di quest'oggetti con mio rapporto de' 26 del passato novembre presentando il progetto generale della Commissione d'Istruzione Pubblica.
5. L'Istituzione di un museo pubblico in Palermo sarebbe uno degli stabilimenti più utili, e più onorevoli, per questa parte del Regno. Le opere di belle arti de' vari secoli formano in qualche modo l'archivio più importante della storia e della cultura. Nulla è più desiderabile che la conservazione e l'esposizione al pubblico di quelle che si possono radunare sotto gli occhi del Governo. S.M. ha gettato da gran tempo le fondamenta di questo ben disegno, ordinando in varie epoche che fossero conservate nell'edifizio dell'Università degli Studi di Palermo le lapidi con iscrizioni greche, ch'erano in Taormina, le lapidi dell'antica città di Acri trovate dal barone Iudica, e i monumenti scavati nella marina di Tindaro. Ed ultimamente con rescritto de' 15 dello scorso dicembre ha ordinato che si facesse l'acquisto delle due statue antiche ritrovate nelle medesime rovine di Tindaro dal fu Roberto Fagan. Il luogo, e i mezzi sarebbero facilissimi. Essi dovrebbero consistere nell'applicazione alle nostre circostanze di ciò che fu fatto da S.M. col r. decreto de' 22 febbraio 1816, per l'instituzione del Museo Borbonico di Napoli.
[...]
Io non parlo della generosità di S.M., che potrebbe onorare questo museo di qualche sorta de' preziosissimi monumenti di proprietà sua colle medesime condizioni colle quali nel detto regio decreto del 1816 ne arricchì il Museo di Napoli. Sarebbe questo un beneficio dipendente soltanto dalla sua spontanea liberalità.
Io non parlo della coazione contro la proprietà privata per raccogliere. [...] ciò, che con pieno diritti si possiede dai particolari dell'Isola, ma la facilità di scavare oggetti non ancora occupati da nessuno, l'industria di persuadere i possessori, l'esibizione di compre, e di permute vantaggiose, l'autorità tutoria, che ha il Governo sui Comuni, e sugli altri corpi morali, l'applicazione discreta del principio generale, che i [...] avanzi delle nostre antichità appartengono più allo studio, che alla circolazione del privato dominio, saranno mezzi tali che ben maneggiati potranno agevolmente rendere insigne il nostro museo.
6. Finalmente ci do questa lode a D. Placido Lombardo. Egli ha eseguito questa mia commissione con molta perizia, e disinteresse. Essere un braccio utile in queste vie, e merita [...].
Febbraio 25 1819".
Preservation
Pessimo
Preservation Notes
Documento strappato sul margine esterno e lacunoso
Note
Trascrizione a cura di Serena Falletta
File(s)
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Name
Min_Luog_Int_2_Antichità_1818_0143.jpg
Size
1.29 MB
Format
JPEG
Checksum (MD5)
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