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Collezione di timbri, sigilli e punzoni degli uffici pubblici della Sicilia (secc. XVIII-XX)
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Type
Fondo
Custodian
Archivio di Stato di Palermo
Abstract
La collezione comprende un gruppo di matrici, in bronzo e gomma, di sigilli e timbri, relativi a uffici della circoscrizione territoriale dei cessati governi, nonchè le relative schede descrittive, riportanti il contrassegno e ogni ulteriore utile indicazione per l'identificazione dei timbri.
Description
L’Archivio di Stato di Palermo è in possesso di un gruppo numeroso di matrici, in bronzo e gomma, di sigilli e timbri. La maggior parte di essi sono pervenuti all’Istituto, con alcune eccezioni, a seguito di deposito effettuato tra il 1900 e il 1903, secondo quanto si ricava da un precedente e incompleto inventario manoscritto a schede risalente probabilmente al secolo scorso, in osservanza di una circolare del 12 gennaio 1900 della Direzione generale dell’amministrazione civile del Ministero dell’Interno, che demandava espressamente agli Archivi di Stato la ricognizione e la raccolta di tutti i sigilli fuori uso degli uffici, sia dei governi cessati che di quello in essere, compresi nella propria circoscrizione, specificando di raccogliere anche quelli che fossero comunque rilevanti dal punto di vista puramente storico.
Il generico nome di questa raccolta ne riflette la formazione composita, che però offre anche un’ampia panoramica della vita istituzionale e sociale siciliana per un arco di tempo piuttosto lungo.
La maggior parte dei sigilli della raccolta proviene dagli uffici pubblici siciliani, mentre una minoranza proviene da enti e associazioni o da notai del territorio, con l’eccezione di alcuni sigilli che niente hanno a che vedere con la Sicilia, pur risultando formalmente depositati presso l’Istituto archivistico.
Il generico nome di questa raccolta ne riflette la formazione composita, che però offre anche un’ampia panoramica della vita istituzionale e sociale siciliana per un arco di tempo piuttosto lungo.
La maggior parte dei sigilli della raccolta proviene dagli uffici pubblici siciliani, mentre una minoranza proviene da enti e associazioni o da notai del territorio, con l’eccezione di alcuni sigilli che niente hanno a che vedere con la Sicilia, pur risultando formalmente depositati presso l’Istituto archivistico.