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[1825.06.20] "Pel rinvenimento di due statue"
Type
Fascicolo o altra unità complessa
Date Issued
June 20, 1825
Date Notes
Siracusa
Shelfmark
Ministero e Segreteria di Stato presso il Luogotenente Generale. Ripartimento Interno, b. 1855, fasc. "Antichità e Belle Arti", cc. 705-713
Description
Doc., cc. 8
Content
Nota num. 3807 avente ad oggetto "Pel rinvenimento di due statue", cui cui l'Intendente di Siracusa, trasmette al marchese delle Favare, Luogotenente Generale, il rapporto inviato dal cavalier Mario Landolina Nava relativo alla scoperta di due statue nell'Istmo di Ortigia. Nel rapporto allegato, datato 19 maggio 1825, si descrive il luogo del rinvenimento, la fattezza delle statue e si dà conto del trasferimento delle stesse nel Patrio Museo di Siracusa, chiedendo fondi per la prosecuzione dello scavo, annunciando anche la scoperta - poco distante - di una terza scultura e ricordando i reperti scoperti dal padre, Saverio Landolona Nava, nella stessa zona
Physical Type
Fascicolo
Format
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Person
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Trascrizione del rapporto:
"Dal Regio Custode del Val di Noto n. 24
Eccellenza
Un'avviso avuto lunedì scorso di alcuni Maestri, che stan costruendo fuori la città una nuova strada, di essersi ritrovate due statue nell'Istmo di Ortigia che attacca Acradina, mi pose nel dovere di portarmi all'istante sulla faccia del luogo, ed osservai che le dette statue erano palmi cinque sotterra, distanti palmi otto una dall'altra, ed in quell'istesso sito più volte rammentato da Cicerone nelle sue Verrine, ove dice che vi era il "Forum massimum, pulcherrime porticus etc.". Alla mia presenza feci subito disseppellirle, e rilevai esser figure ornate di toga al di sotto, e di pallio sopra la toga medesima; la materia della quale sono costruite è l'antico marmo pario di un sol pezzo. Una dalle spalle sino all'orlo delle vesti è palmi sei, e l'altra dal collo sino al principio delle cosce palmi tre e mezzo, lo resto della quale dovea proseguire con altro pezzo aggiunto, per essersi ritrovata piena al di sotto, e con un grosso buco nel centro; la prima senza collo, e senza piedi, e tutte e due senza teste e senza mani, una soltanto è mancante di un braccio. Nei polsi si osservano dei buchi con ferro al di dentro, che fan conoscere essere state aggiunte le mani dopo terminate le statue.
Il lavoro è di greco scalpello degno di quei felici tempi, li panneggi, quantumque molto folti, fan rimarcare al naturale il nudo coperto.
Oltre ciò nella scorsa settimana ed a puochi passi distanti dalle due suddette statue si ritrovò altro pezzo di palmi due, ed once tre dell'istesso lavoro, che pare indicarci la figura di piccolo personaggio, nel quale altro non si osserva che porzione del petto sino alla prospettiva delle cosce.
Ieri con tutta la possibile attenzione e colla mia assistenza le feci con facchini trasportare in questo Patrio Museo, a tenore de' precedenti reali ordini, con giubilo di tutta la popolazione, la quale non può saziarsi di ammirarle.
Sin'ora questo nobilissimo luogo dell'antica Siragusa è stato creduto sterile di anticaglie, perchè avendosi tentato delli scavi nulla si è ritrovato a riserva di numero sei plinti con basi d'ordine corinto, ed una colonna di marmo cipollino, che scalzò anni sono e dal mio genitore predecessore se ne diede ragguaglio.
L'essersi adesso scoverti questi preziosi lavori mi animano a pregar V.E. a compiacersi per l'amor, che nutre delle belle arti nazionali, farmi liberare qualche somma a conto delli ducati 5666.70.5 che avanzo delli ducati 600 annualmente assegnati a quest'oggetto da S.M., come mi diedi l'onore far rilevare a V-E. allorquando onorò questa città, ed in gennaro scorso con una mia le umiliai, oltre a diversi piani domandatemi da questo Intendente per ordine dell'E.V. per così potere avere la sorte proseguendo i scavi in si vasto e nobile luogo, ritrovar pezzi interessanti, ingrandir l'onore della Nazione, ed accrescer gloria alle paterne cure di chi ci Governa.
Siracusa 19 maggio 1825
Il Regio Custode dell'Antichità
Cav. Mario Landolina Nava
A S.E. Il Sig. Marchese delle Favare
Luogotenente Generale in Sicilia Palermo
"Dal Regio Custode del Val di Noto n. 24
Eccellenza
Un'avviso avuto lunedì scorso di alcuni Maestri, che stan costruendo fuori la città una nuova strada, di essersi ritrovate due statue nell'Istmo di Ortigia che attacca Acradina, mi pose nel dovere di portarmi all'istante sulla faccia del luogo, ed osservai che le dette statue erano palmi cinque sotterra, distanti palmi otto una dall'altra, ed in quell'istesso sito più volte rammentato da Cicerone nelle sue Verrine, ove dice che vi era il "Forum massimum, pulcherrime porticus etc.". Alla mia presenza feci subito disseppellirle, e rilevai esser figure ornate di toga al di sotto, e di pallio sopra la toga medesima; la materia della quale sono costruite è l'antico marmo pario di un sol pezzo. Una dalle spalle sino all'orlo delle vesti è palmi sei, e l'altra dal collo sino al principio delle cosce palmi tre e mezzo, lo resto della quale dovea proseguire con altro pezzo aggiunto, per essersi ritrovata piena al di sotto, e con un grosso buco nel centro; la prima senza collo, e senza piedi, e tutte e due senza teste e senza mani, una soltanto è mancante di un braccio. Nei polsi si osservano dei buchi con ferro al di dentro, che fan conoscere essere state aggiunte le mani dopo terminate le statue.
Il lavoro è di greco scalpello degno di quei felici tempi, li panneggi, quantumque molto folti, fan rimarcare al naturale il nudo coperto.
Oltre ciò nella scorsa settimana ed a puochi passi distanti dalle due suddette statue si ritrovò altro pezzo di palmi due, ed once tre dell'istesso lavoro, che pare indicarci la figura di piccolo personaggio, nel quale altro non si osserva che porzione del petto sino alla prospettiva delle cosce.
Ieri con tutta la possibile attenzione e colla mia assistenza le feci con facchini trasportare in questo Patrio Museo, a tenore de' precedenti reali ordini, con giubilo di tutta la popolazione, la quale non può saziarsi di ammirarle.
Sin'ora questo nobilissimo luogo dell'antica Siragusa è stato creduto sterile di anticaglie, perchè avendosi tentato delli scavi nulla si è ritrovato a riserva di numero sei plinti con basi d'ordine corinto, ed una colonna di marmo cipollino, che scalzò anni sono e dal mio genitore predecessore se ne diede ragguaglio.
L'essersi adesso scoverti questi preziosi lavori mi animano a pregar V.E. a compiacersi per l'amor, che nutre delle belle arti nazionali, farmi liberare qualche somma a conto delli ducati 5666.70.5 che avanzo delli ducati 600 annualmente assegnati a quest'oggetto da S.M., come mi diedi l'onore far rilevare a V-E. allorquando onorò questa città, ed in gennaro scorso con una mia le umiliai, oltre a diversi piani domandatemi da questo Intendente per ordine dell'E.V. per così potere avere la sorte proseguendo i scavi in si vasto e nobile luogo, ritrovar pezzi interessanti, ingrandir l'onore della Nazione, ed accrescer gloria alle paterne cure di chi ci Governa.
Siracusa 19 maggio 1825
Il Regio Custode dell'Antichità
Cav. Mario Landolina Nava
A S.E. Il Sig. Marchese delle Favare
Luogotenente Generale in Sicilia Palermo
Note
Scheda a cura di Serena Falletta
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Min_Luog_Interno_1855_0705.jpg
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